In un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, Activa Digital è orgogliosa di partecipare al progetto “Save Eudossiana 18”, un’iniziativa innovativa per il restauro e il risanamento conservativo della storica Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università La Sapienza di Roma, un edificio che da quasi un secolo rappresenta l’eccellenza dell’ingegneria italiana e internazionale.
La maestosa sede della Facoltà di Ingegneria, progettata nel 1912 dall’architetto Giovanni Battista Milani, si erge in uno dei luoghi più suggestivi di Roma: San Pietro in Vincoli. L’edificio, consegnato all’Ateneo nel 1925, non è solo un’opera architettonica di pregio, ma un manifesto dell’ideale di elevazione attraverso la conoscenza. La monumentale scalinata d’ingresso, che si innalza dalla quota stradale, rappresenta simbolicamente l’ascesa dello spirito umano verso il sapere, l’innovazione e il futuro.
Il progetto, presentato il 23 ottobre 2024 presso la suggestiva Sala del Chiostro di San Pietro in Vincoli, rappresenta un modello esemplare di come la sinergia tra istituzioni pubbliche e aziende private possa contribuire alla salvaguardia del patrimonio culturale italiano. La presentazione del progetto ha evidenziato la portata e l’importanza di questa iniziativa attraverso tre panel dedicati, che hanno riunito eccellenze del mondo accademico, istituzionale e imprenditoriale.
Il primo panel ha visto gli interventi di figure di spicco dell’ateneo e delle istituzioni: Prof.ssa Antonella Polimeni, Magnifica Rettrice della Sapienza, Prof. Carlo Massimo Casciola, Preside della Facoltà, Prof. Carlo Bianchini, Pro-rettore per il Patrimonio Architettonico, Prof. Orazio Carpenzano, Preside della Facoltà di Architettura, Dr.ssa Daniela Porro, Soprintendente Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, Ing. Enrico Bentivoglio, Direttore dell’Area Gestione Edilizia
Un secondo panel tecnico-scientifico, moderato dall’Arch. Paola di Bisceglie, Project Manager sponsor, ha approfondito gli aspetti progettuali e conservativi dell’intervento con il contributo di: Arch. Alessandra Centroni, Responsabile per il Municipio I-Monti della Soprintendenza Speciale di Roma, Prof. Edoardo Currà, Referente per l’edilizia Facoltà ICI, Prof.ssa Eliana Billi, Ricercatrice in Museologia e critica artistica e del restauro, Arch. Francesco De Rosa, Progettista.
Il terzo panel, moderato da Manuele Vailati, CEO di Start Hub Consulting, ha messo in luce il fondamentale ruolo della partnership pubblico-privato, con gli interventi dei rappresentanti delle aziende sponsor: Giovanni Picca, CEO Creasys, Raffaele Primo, CEO Webgenesis, Marco Borgherese, AD di Activa Digital.
“Il nostro impegno in questo progetto riflette la profonda convinzione di Activa Digital nel valore della preservazione del patrimonio culturale italiano,” afferma Marco Borgherese, Amministratore Delegato di Activa Digital, durante la presentazione del progetto.
Crediamo che le aziende private abbiano un ruolo fondamentale nel supportare la conservazione dei beni culturali, mettendo a disposizione risorse e competenze per progetti di questa portata.
“Non siamo solo aziende che riducono il loro contributo al denaro. Ci sentiamo parte di un progetto più ampio, generativo, di collaborazione“, continua Borgherese. “La collaborazione pubblico-privato è un esempio che va portato avanti, ma deve evolversi: dobbiamo spostarla su ambiti dove non è strettamente necessaria, dove c’è del valore da costruire insieme.”
Il Codice dei Contratti Pubblici, con gli artt. 19 e 151del D.Lgs 50/2016 come confermato all’art. 134 del D,Lgs 34/2023, consente infatti l’affidamento di contratti di sponsorizzazione culturale creando le premesse per la partnership tra enti pubblici e aziende private. Activa Digital si unisce a Start Hub Consulting, Creasys e Webgenesys in questa importante iniziativa di sponsorizzazione tecnica. Tuttavia “ci troviamo di fronte a un paradosso,” riflette Borgherese.
Questo intervento era inevitabile per la bellezza, per la storia, per il contesto urbano in cui è inserito, eppure è stato necessario uno sforzo titanico per realizzarlo. È una storia che sembra fatta di eroi, dove si lotta contro qualcosa di incomprensibile: è necessario, eppure servono un tempo così lungo e uno sforzo così immane.
Il progetto di restauro, che coinvolge docenti della Facoltà, Area Gestione Edilizia, Soprintendenza Speciale di Roma e sponsor tecnici, ha prodotto un piano esecutivo composto da 53 documenti tecnici, tra rilievi, disegni, relazioni e computi. Questo importante lavoro preparatorio permetterà all’Ateneo di procedere con l’appalto dei lavori per riportare all’antico splendore uno dei luoghi simbolo dell’istruzione universitaria romana. Il progetto prevede anche un intervento minuzioso sulle facciate monumentali. Gli affreschi, testimoni silenziosi di un secolo di storia dell’ingegneria italiana, torneranno a raccontare il loro messaggio di progresso e innovazione alle nuove generazioni di studenti. Infatti, le facciate dell’edificio raccontano, attraverso pregevoli affreschi, la storia delle discipline che qui vengono insegnate: la Matematica con i suoi simboli astratti, la Fisica con le sue leggi universali, la Chimica con le sue trasformazioni, la Meccanica con i suoi ingranaggi, l’Architettura con le sue proporzioni divine, l’Idraulica con la sua forza naturale, la Geodesia con la sua precisione millimetrica e l’Elettrotecnica con la sua energia innovativa. Questi affreschi, alcuni dei quali oggi quasi cancellati dal tempo ma che vedranno con questo progetto una nuova vita, sono testimoni silenziosi del progresso scientifico e tecnologico.
“In un’ottica multidisciplinare c’è bisogno di tutte le competenze,” sottolinea Borgherese. “Anche se noi ci occupiamo di informatica, siamo sempre nel campo delle stesse scienze.” Questa visione olistica si riflette perfettamente nella storia dell’edificio stesso, dove le diverse discipline rappresentate negli affreschi si fondono in un unico messaggio di progresso e conoscenza.
La partecipazione di Activa Digital a “Save Eudossiana 18” si inserisce in una più ampia visione aziendale di responsabilità sociale e culturale. L’impegno di Activa Digital nel settore dei beni culturali, infatti, si concretizza anche attraverso Artence, il nuovo brand dell’azienda che unisce arte e blockchain. “Oggi siamo impegnati su fronti innovativi. Stiamo lavorando su intelligenza artificiale e blockchain nel campo della valorizzazione dei beni culturali. Sarebbe interessante, a partire da questa esperienza, fare una riflessione insieme su come unire ancora di più l’aspetto della conservazione con quello della valorizzazione e del godimento di questi luoghi“.
Questa visione innovativa rappresenta un ponte ideale tra la tradizione storica dell’edificio di San Pietro in Vincoli e le nuove frontiere della tecnologia digitale. E qui, ancora connessioni, convergenze: gli affreschi della facoltà raccontavano l’innovazione del loro tempo, oggi Artence utilizza la blockchain per preservare e valorizzare il patrimonio culturale in forme nuove e coinvolgenti.
Attraverso iniziative come il restauro di San Pietro in Vincoli e lo sviluppo di Artence, Activa Digital dimostra come la tecnologia possa essere messa al servizio della cultura, creando un dialogo costruttivo tra passato e futuro. Il restauro della sede storica della Facoltà di Ingegneria non è solo un intervento conservativo, ma un progetto che guarda al futuro, dove la conservazione del patrimonio culturale si integra con l’innovazione tecnologica, in un circolo virtuoso di preservazione e valorizzazione.
E, proprio come la scalinata della facoltà, questo progetto rappresenta un’elevazione: un passo importante verso un futuro dove tradizione e innovazione, pubblico e privato, arte e tecnologia collaborano per preservare e valorizzare il nostro inestimabile patrimonio culturale.